Elysium - Yaoi Saint Seiya Fan Site

IGLADHAS CHRONICLES, Un racconto che non va avanti...

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/3/2014, 14:28     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Owww! Qua mi fate diventare color mattone! :8bq0ytucy9.gif: :8bq0ytucy9.gif:
Vi ringrazio moltissimo, veramente! :4e5dd44awp7.gif:
E per tutti quelli che non vedono l'ora di conoscere la vita di Zaila... presto ci sarà una svolta... forse...*risata malefica* :rolleyes: :x34hu9yk7.gif:
Ed ecco a voi il 5° capitolo!! :lol:




P.S: è un po'corto ma pieno di riflessioni... Spero che non risulti noioso!! :scimmietta:



Capitolo 5: Brutte notizie
La mattina dopo mi alzo e preparo la colazione per poi dirigermi in camera di Zaila. Apro la porta sussurrando un buongiorno. Ma non c’è orecchio a cogliere quel saluto. Nessuno. Zaila è scomparsa. Zaila è scomparsa. ZAILA È SCOMPARSA!! “Non può essere andata molto lontana!”. “Questo lo pensi tu stupido…”. Mi siedo sconsolato sul bordo del letto e affondo il naso nel cuscino che fino a poco prima aveva sostenuto la testolina ricciuta di lei. Respiro il suo dolce profumo… Muschio, mughetto e legno… Mio signore… Come posso dimenticarmi la creatura che profuma in modo così invitante? Scoppio a piangere. Mi sento uno stupido. Quelle ragazze avevano ragione. Gli elfi sono come i quadri, i profumi o una musica. Te ne innamori, ma quell’amore non è quello che si prova per una persona in carne ed ossa… è un amore che fa nascere altro amore, un amore per una persona. Non si può amare una cosa che esiste solo nella tua testa o nel tuo cuore. Non si può. Ma io l’ho fatto. Mi sento perso. E stupido, porca la miseria! Mi sono fidato troppo. Quando la rivedrò… Tanto è vero che l’aiuto! Accidenti a lei e alla sua voce da usignolo. Accidenti a lei. Ora mi concentrerò solo sul mio lavoro, sull’impegno che ho preso. Troverò il vero amore, non il sentimento fittizio che mi ha regalato quell’opera d’arte chiamata Zaila.
Mi risulta impossibile dimenticarla. Devo riuscirci però. Compare nei miei sogni, non mi fa mangiare, non mi fa vivere… Mio signore… Devo riuscirci in qualche modo porca la miseria… Tornare freddo e distaccato come prima è impossibile ma… forse potrei anche riuscirci… Adesso devo solo pensare a riposarmi. Il demone non si fa vedere da un po’ di tempo. Non vorrei mai che tutto questo fosse successo. Mi rammarico per il mio cuore che non avrà mai quell’agognata donna.
 
Contacts  Top
follettina<3
view post Posted on 8/3/2014, 14:34     +1   -1




Ma quale noioso ??!! XD Stavi scherzando vero?

ps. Ok sono ufficialmente ''sulle spine'' ! :scimmietta:
 
Top
view post Posted on 8/3/2014, 15:17     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Oddeo, non speravo di ottenere certe conseguenze! Veramente, sono contentissima!!! :2n6fe9sxu9.gif:
Ora posto il 6° capitolo che sarà sicuramente una sorpresa... :shifty:




Capitolo 6: Storia di una principessa
“Circa 17 anni fa è nata una dolce creatura in quel bosco dove gli elfi vivono ormai da secoli. Questa si chiama Zaila, la principessa dalla pelle di neve. Quando è nata, difatti, la sua pelle era fredda e nivea come la neve che ricopriva il paesaggio circostante. Infatti ogni elfo che nasce (cosa molto rara) ha caratteristiche che dipendono dalla stagione in cui nascono. Quindi non tutti gli elfi hanno la pelle chiara e i tratti allungati ma li prendono dalla vegetazione e dalla stagione in cui sono nati. Per citare un esempio, il fratello della piccola, nato nella stagione calda, ha i capelli biondo grano e la pelle abbronzata, gli occhi verdi. La sua pelle è sempre calda, qualsiasi sia il tempo e la stagione. Il padre invece è nato nella stagione delle nebbie. I suoi occhi sono grigi, marroni e verdi, i capelli neri con riflessi verde smeraldo. La madre, invece, è nata nella stagione della fioritura. I suoi capelli lunghi e lisci sono verdognoli, gli occhi di un rosa acceso, la pelle rosea e morbida. La famiglia reale deve necessariamente essere composta da almeno 4 membri, per la divisione equa dell’eredità nel caso il re morisse o abdicasse in favore del/la figlio/a. Meglio se i figli sono un maschio e una femmina, in modo da dare in sposa la giovine e vederla sistemata.
La piccola è nata sotto una strana costellazione, che prevede anni di dolore per poi arrivare finalmente alla pace (matrimonio? MORTE??). La piccola è cresciuta in intelligenza e bellezza, ma spesso è triste come se le mancasse qualcosa. Spesso le chiedevo a cosa stesse agognando con tanto fervore e lei mi guardava con occhi vuoti. Spesso mi rispondeva che non lo sapeva o che non poteva dirlo. Avrei tanto voluto saperlo così da aiutarla. È una persona molto distratta nello studio, ma particolarmente attenta agli stati d’animo delle persone che la circondano. Interessata alla lettura, al disegno e alla scrittura, se ne infischia della storia, che parla solo di guerra, alla geografia in quanto sanno tutti come è fatta la nostra terra. Incuriosita dalla poetica e dalla letteratura, alla scherma, che ha imparato grazie al fratello. Al suo 15° compleanno le fu presentato un principe. Ma niente. Lei non lo reputò idoneo ai suoi standard e se ne andò in camera. E andò avanti così per un mese. Niente che le piacesse. È andata avanti così per alti due anni fin quando lei non è scomparsa.”
È così che finisce il diario del dottore che si preoccupava della salute della giovane. Quella creatura che aveva suscitato in lui tanta curiosità. Se ne era andata. Alcuni dicevano che era scappata con qualche ragazzo dei villaggi vicini. Altri dicono che sia stata rapita.

Dopo il mio 15° compleanno la mia solitudine aveva ormai raggiunto il culmine. Tutti quei principi… palloni gonfiati. Io cercavo un uomo vero. Giravo per i boschi come un’anima in pena. Cercavo sempre un giovane uomo che accettasse di finire nei guai per amare la giovane principessa Zaila, promessa sposa di un povero fallito… Spesso uscivo la notte, vestita di nero, con il cuore in tumulto e l’adrenalina in corpo. Andavo in quelle bettole dove gli uomini si ritrovano per parlare di caccia e delle donne che avevano visto al mercato. E fu lì che, piano a piano, uscii dalla campana di vetro sotto cui i miei genitori mi avevano rinchiuso per tutti questi anni. Cominciai a sentir parlare della Setta scarlatta. “Che nome originale…” ho pensato la prima volta. Ma alla fine scoprii che era veramente azzeccato. Sentivo quegli umani discutere sulle stragi che compivano in nome del dio benefico e magnanimo che mi avevano insegnato ad adorare. Non potevano parlare di Igladhash. Oppure sentivo che devastavano villaggi per poi rapire giovani forzuti e fresche fanciulle. Poi o non si vedevano più, o li si vedeva dimezzo a quegli assassini. Però erano diversi. Lo sguardo, il corpo, il modo di fare. Tutto. In quel villaggio al limitare con la nostra foresta conobbi la realtà come sta, fatta di fatica e lavoro, dove le donne lavoravano e si prendevano cura dei figli; dove gli uomini avevano la pelle ruvida e abbronzata dal sole; dove gli anziani sono dolci e raccontano le favole ai bambini, che giocano per strada, prendono gli insetti e si rotolano nel fango; dove non si studiano tomi su guerre e trattati, armistizi e referendum, ma basta saper leggere e scrivere, far di calcolo se necessario. Dove poi ci si crogiola nella più totale ignoranza e indifferenza. Io cercavo quella vita fatta di semplicità e lavoro, dove vai a letto con le membra stanche, ma con il sorriso sulle labbra, perché finalmente puoi riposarti e perché sai che domani sarà un altro giorno di duro lavoro, che verrà ripagato equamente. Magari fossi nata contadina, mi dico a volte. Ma poi penso che allora avrei pensato che sarebbe stata migliore la vita di una principessa. Le persone sono incontentabili… Cercavo anche l’amore. L’amore di un uomo che non mi sposi solo per i soldi ma anche perché… Perché sono semplicemente io. E mentre cercavo l’amore fui rapita. Stavo tornando a casa, percorrendo la via principale. Un uomo completamente vestito di nero mi affianca. Poi mi afferra per un braccio, mentre con la mano mi serra la bocca. Mi infila in un sacco e mi trascina per tutto il bosco. E poi buio.




Il nome sarà una semplice coincidenza o forse...? Si scoprirà tutto con calma... ;) :shifty:
 
Contacts  Top
view post Posted on 8/3/2014, 20:46     +1   -1
Avatar

Aspirante Dea Athena

Group:
Member
Posts:
18,445
Reputation:
+759
Location:
Bassa Modenese

Status:


Ecco il passato di Zaila.
Anche se principessa, lei desiderava una vita semplice ed un amore vero.
Però adesso non è più con Sigmund.
Scusami, ma non ho capito la parte del rapimento, è stata rapita prima o dopo aver incontrato Sigmund?

Comunque ogni capitolo è un colpo di scena.

A presto :)
 
Top
view post Posted on 8/3/2014, 20:56     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Piuttosto scusami tu... Devo rendere più precisa quella parte... è successo prima che incontrasse Sigmund. ^_^
Sono contentissimissima che la storia risulti interessante e coinvolgente... :2po6qslbg1.gif:
Posto il 7° capitolo! ;)





Capitolo 7: La mia tortura
“È inutile: non tornerà”. Lo penso sempre. Cerco di convincermi che lei non tornerà più, che mi ha usato per curarsi. “Sarà sposata…”. Mi sorprendo con quel pensiero. È la prima volta che mi capita di pensarci. Rimango contrariato. Scuoto la testa, per eliminare quell’idea. Non volevo nemmeno accarezzarla, quella balzana. Piuttosto devo concentrarmi sul mio compito di Cacciatore di demoni. Mi sto allenando come un disperato sperando di non pensare più a… a Zaila. Accidenti, tutto di questo posto parla di lei… Devo andarmene in fretta di qui… Anzi. SUBITO.
Scendo dalla finestra, aiutato anche dal buio che mi permette di muovermi con più tranquillità. Faccio appena in tempo a girare l’angolo che mi ritrovo a faccia a faccia con il generale Martinèz. È un uomo alto e dalle spalle larghe, i capelli ricci e neri. La pelle abbronzata, gli occhi simili a due pozzi.
<troppo banale per voi usare la porta o stavate cercando di scappare?>.
<niente di tutto ciò> rispondo ancora affannato dallo spavento.
<certo, io sono costretto a crederci altrimenti tu mi spappolerai al muro con un pugno? In realtà non sei altro che un impostore e verrà il giorno in cui potremmo smascherarti…>.
<ok. Complimenti mi avete scoperto…>.
<lo sapevo, stavate cercando di scappare!>
<aspettate non avevo ancora finito… stavo cercando di andare ad allenarmi ma non volevo allarmare nessuno, così sono sceso dalla finestra…>.
<portandosi dietro cibo per una settimana?> dice il generale, sbirciando nella mia bisaccia.
<lei non ha fame dopo un duro allenamento?>.
<se non stava scappando stava andando a cercare quell’ elfa di cui si è invaghito…> dice lanciandomi un’occhiataccia.
All’improvviso mi ritorna in mente il viso di Zaila. Dovevo trovarla perché…
<ha ragione io sono innamorata di quell’ elfa ma non la stavo cercando… E per favore impari a non giudicare dalle apparenze. Con permesso andrei all’arena> e con sorriso mi incammino verso l’arena. Mi giro verso l’uomo ancora sconvolto dalla rivelazione. Accelero. Svolto con un sorriso verso le stalle. Prendo un cavallo. Ci attacco la mia bisaccia. E salto in groppa. Mi crederete matto. Ma io la rivoglio. Anche dovessi morire. Passando davanti alla porta della caserma lanciai una busta. All’interno le mie scuse, le mie dimissioni. Le mie critiche e parolacce nascoste dietro paroloni che anch’io all’inizio non avevo capito. Lì, in quella busta, su quel cavallo, ho lasciato alle spalle il mio passato per cominciare tutto da capo. Finché sono giovane. Finché ne ho la voglia e la forza. Finché c’è Zaila.
 
Contacts  Top
view post Posted on 9/3/2014, 14:24     +1   -1
Avatar

Aspirante Dea Athena

Group:
Member
Posts:
18,445
Reputation:
+759
Location:
Bassa Modenese

Status:


CITAZIONE
Piuttosto scusami tu... Devo rendere più precisa quella parte... è successo prima che incontrasse Sigmund.

Tranquilla, è tutto a posto.
Quindi il passato di Zaila, ci riserverà altre sorprese ^_^

Povero Sigmund, l'Elfa Zaila gli ha proprio rapito il cuore. Adesso rinuncia a cacciare il Demone e va a cercare la sua Elfa (ma dove sarà finita?)
Spero proprio che la trovi, ma non penso sarà così facile.

Al prossimo capitolo ;)
 
Top
view post Posted on 9/3/2014, 14:38     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Grazie un milione, sono felice che vi piaccia il modo in cui metto in risalto i sentimenti dei personaggi, veramente! :2po6qslbg1.gif:
Mi piacerebbe tanto conoscere un ragazzo come Sigmund, voi no?XD
Ora posto l'ottavo capitolo! ;)







Capitolo 8: Una nuova avventura all'orizzonte
Cavalco di notte e mi nascondo di giorno. È da settimane che scappo. A volte faccio tappa in un villaggi per rifornirmi di provviste. Ma è molto raro che lo faccia. Non mangio quasi mai. Mi chiedo dove possa essere andata. Ho deciso di dirigermi verso nord. Verso il bosco. Il territorio è arido e pianeggiante. Ogni volta che sprono il cavallo al trotto ho sempre paura che qualcuno possa sentire il rumore degli zoccoli, il nostro ansimare. E quel qualcuno sono il mostro e la Setta scarlatta. Penso a dove potrebbe essersi cacciata, dove può essersi rifugiata. Il bosco è difficile da penetrare da quello che si racconta. Ma c’è anche un altro problema. Ho paura che il Generale sia là ad aspettarmi. Rallento l’andatura del cavallo al trotto. Poi al passo e poi lo fermo. Mi rendo conto di essere stanco morto. Di voler dormire in un letto per un paio di giorni. Non sarei mai dovuto rallentare. Mi metto alla ricerca disperata di un villaggio. Ne trovo uno al confine con il bosco. Avrei preferito un paesino più distante dalla foresta ma a quanto pare dovrò accontentarmi.
Entro nella locanda del paese a piedi. Ho lasciato il cavallo nella prateria, sperando che non mi segua. Mi prendo una camera. Quando vedo quel letto morbido e bianco… Mi sorge un pensiero che mi fa arrossire… Meglio lasciar stare… Insomma, mi ci butto a capofitto. Prendo il cuscino e ne aspiro il dolce profumo di fresco e pulito. Vorrei tanto che sappia di mughetto, muschio e legno. Mi siedo al bordo del letto e medito se andarmi a lavare o aspettare il giorno dopo. Mi sento quasi a casa. Ma ci manca qualcuno a cui poterlo riferire. Ci manca lei. Posso sembrarvi tedioso ma questo pensiero mi sta distruggendo. Non riesco più ad essere me stesso. Corro a lavarmi. Scendo a cena e da quel momento non mi ha più visto nessuno.
Ho passato 2 giorni a dormire come un sasso. Quando mi sveglio ho una barba così lunga che sembro un orso. Non mi alzo nemmeno per sistemarmi. Rimango lì, disteso, in quel mondo caldo e bianco. Poco dopo qualcuno bussa alla mia porta.
<signore, posso entrare?> dice una voce che conosco fin troppo bene.
<È lì dentro signore?>. Rimango inchiodato lì dal terrore.
<signore?>.
<mi dica, mi sono appena svegliato…> dico senza schiarirmi la voce.
<ah, allora c’è… Mi scusi, sono il generale Martinèz e volevo farle delle domande…>.
<mi spiace ma devo preparare le valigie che oggi parto…> dico alzandomi e raccogliendo le mie poche cose.
<sarà questione di pochi minuti…>.
Sospiro.
<che cosa volete sapere?> faccio con voce dura.
<posso entrare?> chiede. Uff, che insistenza…
<no>.
<ok… A-allora mi chiedevo se avesse visto un giovane ragazzo sui vent’anni, era a cavallo però sembra che l’abbia nascosto da qualche parte… Si sta rivelando più furbo del previsto… Insomma, lui è alto, muscoloso e con gli occhi azzurri… Difficile confonderlo… L’hanno visto da queste parti ma non sono sicuri di quello che hanno visto…>.
In quel momento mi alzo, prendo il mantello e il mio fagotto. Mi metto davanti alla porta. Sospiro di nuovo. Apro la porta.
<siete sicuro di averlo confuso con me?> gli dico con rimprovero.
<come scusi?> mi dice confuso.
Gli mostro gli occhi cercando di tenerli il più fermi possibili. Lui si ritrae leggermente contrariato.
<anch’io ho gli occhi azzurri ma solo a causa di un particolare tipo di cecità…>. Spero di averlo convinto.
<ok signore… Mi scusi per il disturbo…> dice allontanandosi mesto.
Esco da lì di gran carriera, per poi dirigermi verso le stalle. Lì cerco un cavallo che sia forte e che possa durare per un paio di settimane. Lo prendo per la cavezza. Sento dei passi. Faccio scivolare la mano sulla sella, facendo finta di cercare la cinghia per appenderci la bisaccia.
<signore, dove pensa di andare?> mi chiede il generale.
<a casa. Perché me lo chiede?> gli faccio con una punta di acidità.
<non le è giunta voce? ...>.
<di cosa, scusi?>.
<È scoppiata una guerra tra elfi e umani e a quanto pare gnomi e tritoni stanno sistemando le truppe…>.
Rimango basito dalle sue parole. Una guerra? In questo momento? Per quale motivo??
<no… Non sapevo… Qual è il motivo per cui sono scesi in guerra?>.
<sospettano che la loro principessa sia stata rapita e alcune fonti anonime dicono che è stata vista con l’uomo di cui le ho chiesto prima…>.
Mi muoiono le parole in gola. Zaila è… è… No, non ci credo. Non può essere…
<come mai una principessa dovrebbe andare alla ricerca di un omuncolo come quello di cui mi avete chiesto… Insomma è una principessa… Non crederete forse che sia stata rapita da quel ragazzo…>.
<È scappato dalla caserma lasciando una lettera abbastanza pesante sull’esercito e poco prima che scappasse l’ho incontrato…>.
<ah, interessante… Quindi credete che sia stato lui a rapirla?> gli chiedo mostrando più interesse che paura.
<non esattamente…> dice abbassando la voce, <crediamo che lavori per la Setta…>.
Cerco di non svenire.
<ah però! Bella pesante come accusa… Quindi intendete prenderlo per poi arrivare al pezzo grosso?>.
<circa signore> mi dice lui abbozzando un sorriso.
<beh, io vorrei andare a casa, guerra o non guerra…> gli dico restituendogli il sorriso, anche se in realtà non avrei potuto vederlo.
<va bene ma mi raccomando, stia molto attento: l’odore di sangue e di battaglia sta svegliando la Setta…>.
Deglutisco.
<grazie per gli avvertimenti signore…> sospiro io salendo in sella.
<speriamo di rincontrarci in momenti migliori per discutere di cose molto più piacevoli!>.
<certamente, giovanotto!> gli sorrido.
Mamma mia, che fortunato… Sono riuscito a scampare anche questa catastrofe. Adesso ho intenzione di aggirare in largo il villaggio per poi entrare nel bosco. Aspetta… ma ora che c’è la guerra… Mi prenderanno come un nemico…Spero proprio di no. La situazione è già abbastanza complicata.
Raggiungo il limitare del bosco. Una strana sensazione mi attanaglia le viscere… Mi sento minacciato da qualcosa di grande e spaventoso. Il cavallo sbuffa e arretra scalciando. Vengo disarcionato mentre il destriero fa dietrofront. Le cose si fanno sicuramente più interessanti. Sono morto.
 
Contacts  Top
view post Posted on 9/3/2014, 21:28     +1   -1
Avatar

Aspirante Dea Athena

Group:
Member
Posts:
18,445
Reputation:
+759
Location:
Bassa Modenese

Status:


Hai ragione, Sigmund è sicuramente un personaggio interessante, e poi è bellissimo il grande amore che porta per Zaila :wub:
In questo capitolo se l'è vista brutta, a momenti lo scoprono. Poi essere accusato di rapimento, di far parte di una setta. Povero Sigmumd, problemi su problemi.
Ma allora Zaila è stata di nuovo rapita?
Sono curiosa di scoprire come andrà avanti la storia
A presto ;)
 
Top
view post Posted on 10/3/2014, 17:30     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Sono felice che Sigmund sia così apprezzato! :lol: E ora posto il nono capitolo... ora sto lavorando al decimo ma non so quando potrò postarlo... se avete pazienza forse in questi giorni riuscirò a concludere qualcosa... XD








Capitolo 9: Il bosco
Mi avventuro nel bosco. So benissimo di fare una cosa stupida… ma forse potrebbero anche ascoltarmi in quanto gli elfi sono popolo pacifico e ragionevole, non amante della guerra. Forse mi illudo, forse no. M’interessa poco della mia vita se qui si tratta della vita della donna che amo. Voglio vederla felice, anche se questo significa morire. Io la voglio veder sorridere, non m’importa il motivo, perché vederla sorridere significa stare vicino a lei e poterle parlare, poterla sfiorare, poter respirare il suo profumo. Il solo pensiero m’ intorpidisce le membra e mi offusca la mente. Proseguo il mio cammino senza che quella brutta sensazione svanisca. Ho uno sgradevole presentimento. Credo di preoccuparmi per nulla. Sono sicuro che se riesco a parlare loro tutto si sistemerà. Spero. Mamma mia! Qualcuno mi aiuti per l’amore di Igladhash!
Non so da quanto cammino. Non si vede nulla, la vegetazione è così fitta che non lascia nemmeno passare un minimo raggio di sole. Mi chiedo come abbia fatto Zaila a sopravvivere in un luogo così oscuro… Insomma, lei non è la creatura più luminosa che abbia mai incontrato sulla terra? Poco dopo m’imbatto in uno scoiattolo. Era pingue e con il pelo estremamente lucido e folto. Quello mi squadra e poi se la fila, come è comparso. Sorrido. Quella foresta nonostante tutto sa di vita. Poco dopo vengo sorpreso dalla luce della luna. Stringo gli occhi. Mi guardo attorno spaesato. Già notte? Era pomeriggio inoltrato quando sono entrato nella foresta e questo va bene… Ma sembra quasi che stia per concludersi anche quella. All'improvviso mi sento stanco. Mi appoggio al tronco di un albero e così mi addormento.
Mi sveglio bruscamente a causa di un leggero fruscio. Io e il mio sonno leggero! Mi guardo attorno, cercando la fonte del rumore. Non vedo nulla. Mi risistemo e chiudo gli occhi.
Zaila… sì è lei non ci sono dubbi. È qui davanti a me. Mi sorride. Ma il suo non è un sorriso dolce. Sembra quasi derisorio. Allungo una mano verso il suo viso ma lei l’allontana con uno schiaffo. Si gira e si allontana, indignata. La seguo, disperato. Come mai non mi voleva? La chiamo ma lei non si gira. Poi si ferma. Si volta e comincia a ridere sguaiatamente. Malignamente. Si è presa gioco di me. Sin dal primo momento. Poi vedo il generale Martinèz. L’abbraccia. E la bacia. Ok, posso dire che mi è crollato il mondo addosso. Il mondo? Ma che dico, l’universo! Mi sento stupido, di troppo in quel momento. Poi mi osservano e sento crescere in modo sproporzionato una rabbia che non è la mia. Me l’ha messa in corpo, non è mia. Perché non mi sveglio? Forse devo vedere dell’altro? No, così basta. Ho capito molte cose.
Apro lentamente gli occhi. I polsi mi dolgono, come le caviglie. La testa mi fa un male tremendo, insopportabile. Gli occhi bruciano, le orecchie fischiano. Mi guardo attorno ma la mia vista è annebbiata. Mi rendo conto di non essere più disteso sull’erba, anzi sono seduto su una sedia parecchio scomoda. Le corde dure premono sulla pelle viva, mentre cerco di liberarmi. Mi dimeno per un po’ ma il male è ormai insopportabile. Sbatto un paio di volte le palpebre, per riattivare la vista. Sono in una sala buia e umida, rivestita di pietra ricoperta da muschio. Vedo un’ombra lì vicino. Faccio un salto. Quest’ultima sghignazza.
<fai bene a spaventarti Sigmund…>.
Oh mio dio… come fa a sapere il mio nome??
<oh beh, finché tieni la mente così aperta rischierai di far conoscere tutto di te… Persino gli alberi sapranno cosa provi…>.
Deglutisco. Chi è? Dove sono? Cosa sta succedendo??
<mio giovane amico, io sono Vlad, un sergente. Sei a palazzo e sei sotto interrogatorio…>.
Per cosa.
<gli umani dicono che tu conosci la principessa…>.
Si…
<e che l’hai rapita…>.
Non potrei mai farle del male e comunque la stavo cercando, come faccio a rapirla?! Santo Igladhash!
<ma questo lo so… adesso dobbiamo però trovare un modo per farti accogliere giustamente dalla comunità… però prima devo rovistarti un po’ in testa… Non ti darà molto fastidio, posso?>.
Quell’uomo mi sta molto simpatico.
<grazie> mi dice.
Lui comincia la sua ricerca e quando smette sembra soddisfatto.
<come immaginavo… sei innocente, oltre al fatto che i tuoi sentimenti per lei sono veri e molto profondi… Mi chiedo come mai gli uomini non possano vedere così tanta bellezza…>.
<altrimenti poi nessuno sarà interessata alla propria…> sospiro.
Lui mi slega e mi aiuta ad alzarmi. Vlad è un omone grande ma gentile. Ha i capelli neri e lunghi, gli occhi chiari e lanceolati, la pelle abbronzata. Non riesco a tenermi in piedi. Mi sostiene. Mi porta in una sala lì vicino. Mi appoggia sulla brandina lì vicino e fascia sia i polsi che le caviglie. Mi aiuta a bere dei sorsi d’acqua. Poi mi distendo e scivolo in un sonno profondo e senza sogni.
 
Contacts  Top
view post Posted on 10/3/2014, 22:07     +1   -1
Avatar

Aspirante Dea Athena

Group:
Member
Posts:
18,445
Reputation:
+759
Location:
Bassa Modenese

Status:


Povero Sigmund, che brutta avventura.
Però questo Vlad tutto sommato sembra gentile con Sigmund.
Ma dove sarà finita Zaila?
Qua Sigmund rischia di diventare matto.

Alla prossima ^_^
 
Top
view post Posted on 11/3/2014, 20:06     +1   -1
Avatar

Dea Athena

Group:
Member
Posts:
31,924
Reputation:
+379
Location:
il grande tempio

Status:


manco qualke giorno e i capitoli procedono alla grande ahahhaah bene bene, kissà come ti è venuta in mente la setta scarlatta XD
...mi ha fatto piacere conoscere la storia della principessa e ho trovato divertente la kiakkerata con il generale, la barba ha giocato in favore di Sid ;) ( posso kiamarlo così? )...curioso il nuovo personaggio Vlad, diventerà amico del nostro protagonista?...

Alla prossima puntata :)

P.S. bello il tuo nuovo avatar^^
 
Top
view post Posted on 12/5/2014, 19:17     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Eccomi carissimi sono arrivata alla fine del 10°capitolo! :scimmietta: GRIDIAMO AL MIRACOLO! Spero sia di vostro gradimento! :4e5dd44awp7.gif:

P.S: grazie mille arlessds (anche se in ritardo) ^^





Capitolo 10: La verità finalmente
Quando mi sveglio vedo il mio nuovo amico. Mi sorride.
<ti sei svegliato finalmente…> mi sussurra.
<ci ho provato…>, sorrido.
<sono riuscito in qualche modo a dimostrare la tua innocenza… non credo che tutti ti accetteranno di buon grado comunque…>.
<hai già fatto tanto per me, grazie>.
Con questo mi alzo e seguo Vlad attraverso quel labirinto sotterraneo. Non so esattamente cosa provo ma sento che questo mi porterà altri guai. Vorrei chiedere a Vlad di insegnarmi a chiudere la mente ma so che ha già captato il mio pensiero.
<ahahah! Come siamo perspicaci!> mi dice con una fragorosa risata.
<non è difficile, ti insegnerò più avanti…> conclude dandomi una pacca sulla schiena. Finalmente dopo giorni di buio vedo finalmente la luce. Ed era così forte da accecare.
Prima pensavo che quel popolo doveva vivere nelle tenebre più assolute ma dopo questo…
Il cielo azzurro è anomalo in tutto quel verde ma dona luce a ogni cosa. Guardo le case costruite a tratti a terra, a tratti sugli alberi, negli alberi. Rimango incantato nel vedere come non ci siano mendicanti o persone vestite di stracci. Qui non hanno bisogno di soldi, qui basta la magia e tutti possono tranquillamente arrangiarsi da soli. Autarchia ma non caos. Hanno leggi che decretano e regolano le loro vite, i loro scambi e tutto quello che riguarda la vita pubblica in tutti i loro aspetti. Ammiro questo popolo. Vlad continua a descrivermi la sua gente, i suoi modi di fare, le sue usanze. Ma io ascolto a tratti perché sono troppo attratto da ciò che mi circonda. Ammiro le persone che passeggiano per strada, così diverse le une dalle altre, nessun tratto che le accomuni, come noi umani o nani o tritoni. Vestiti di colori chiari, come il giallo o il verde, l’azzurro o bianco. La lingua era strana e sibilante ma estremamente melodica. M’immaginai Zaila parlare quella lingua così delicata ma allo stesso tempo decisa … sì era proprio nel suo stile.
Raggiungemmo il palazzo del re dopo 10 minuti circa di camminata. Entro nella sala del trono. M’inginocchio al cospetto di quel re così maestoso da incutere timore solo con l’aspetto. I capelli neri con riflessi verdi, gli occhi grigi, verdi e marroni. La pelle che sembra quasi grigia. Non faccio considerazioni personali sulla sua figura, almeno non così personali da essere considerate sfacciate.
<bastano pochi giorni tra noi elfi e voi uomini siete già più ragguardosi nei confronti degli altri … complimenti > fa lui con la sua voce bassa.
<conosco la vostra storia Sigmund, non posso far altro che darvi un incarico> dice con negli occhi una tristezza infinita.
<vi chiedo, anzi, v’imploro, di trovare mia figlia e portarla da me, assieme ai suoi sequestratori> dice lui alzandosi. È pure altissimo.
<sua maestà, io non saprei nemmeno dove cominciare … Credo anzi di essere quasi un impiccio>.
<non credo: i vostri cuori ora hanno un legame estremamente forte, così forte da permetterti di entrare nella sua mente e di vedere con i suoi occhi e viceversa … credo sia già capitato …> mi dice lui con un sorriso scaltro.
<esatto …> ripenso a quei sogni che mi cullavano la notte prima di rincontrarla. Che fossero stati suoi ricordi di quando era ancora a corte?
<È molto probabile… te lo chiedo per favore, ho perso ogni speranza…>. Ha lo stesso mio sguardo di quando rimproveravo mia mamma. Disperato. Ma con qualche speranza che brilla ancora negli occhi.
<signore non so cosa vi aspettate da me> gli chiedo guardandolo negli occhi.
<non ho intenzione di ripetermi giovane umano, vi ho già detto che cosa mi aspetto da voi> mi dice con stizza.
<come desiderate> gli rispondo riabbassando velocemente il capo.
Finita il nostro colloquio riprendo il mio giro turistico. Non ho voglia di parlare e gli elfi fanno finta che io sia trasparente. Come dovrei essere. Ho sempre desiderato esserlo. Ma mi tocca questa esistenza da eroe quando non sono altro che un povero mercante di stoffe… e il negozio non è nemmeno mio! Però… mi seno strano, come soffocare… uno strano formicolio mi investe le membra, la mente si oscura. Sento dei rantoli da animale ferito, urla, qualcosa che fende l’aria per poi andare a conficcarsi in qualcosa di morbido e bagnato. Un urlo silenzioso e orribile si fa strada in me, ma non sono io a urlare. È una creatura splendida nonostante sia lorda di sangue e terra. Le lacrime che lasciano strisce bianche al loro passaggio. Ho già visto questa scena. Le labbra tremanti sussurrano:<…Aiutami…>.
 
Contacts  Top
view post Posted on 12/5/2014, 19:58     +1   -1
Avatar

Ospite del Santuario

Group:
Gold Saint
Posts:
133
Reputation:
0
Location:
Magna Grechia

Status:


Già che ci sono posto anche l'11° capitolo...


Capitolo 11: Brancolando nel buio
Mi guardo attorno senza capire niente. Non ricordo dove sono, cosa faccio lì, CHI SONO… mi sento svuotato, come se prima ci fosse stato qualcosa e ora non ci sia più nulla… piano a piano la mia mente si illumina ricordando piano piano ogni istante della mia vita. Fino ad arrivare a Zaila…
<ti ho vista…> sussurro con un sorriso. Sono disteso su un letto, la sensazione mi arriva solo dopo che ho mosso le mani sotto il lenzuolo. Sono in una stanza dalle pareti di legno, una grande finestra alla mia destra mi dice che ormai è notte. È spoglia, non ci sono molti mobili se non un comodino e una sedia di paglia, senza contare il comodissimo letto su cui sono disteso. Mi sento uno straccio ma dentro di me c’è una festa: primo, Zaila è viva; secondo, posso entrare nella sua mente e viceversa; terzo, è stata lei a cercare quel contatto. Sorrido di nuovo come un ebete. Mi passo una mano sulla faccia: ma è mai possibile che ogni volta che si parli di lei io abbia sempre un sorrisone stampato in faccia o abbia il muso lungo? Quella ragazza mi ha cambiato, anche se non so se in meglio o in peggio.

Buio. Quello che riesco a vedere è solamente buio. Tenebra. Oscurità impenetrabile. Cosa mi ha fatto accettare quel patto? Cosa? La voce calda e rassicurante di quell’uomo? Le sue carezze? Le sue promesse? Mi aveva promesso che sarei stata libera se mi sarei unita a lui ma ora mi ritrovo più prigioniera di prima… quel maledetto sorriso … perché sono stata così stupida da credergli?

Vlad entra nella stanza. Sembra parecchio preoccupato.
<ehi giovane umano, sei finito lungo disteso mentre passeggiavi eh?> mi dice scompigliandomi i capelli. Mi ricorda molto mio papà. Aveva anche lui l’abitudine di scompigliarmi i capelli. Meras…
<l’ho vista…> gli dico, accettando di buon grado la scodella di zuppa calda che mi offre.
<c-cosa? ...> mi chiede stupefatto.
Prendo una cucchiaiata bollente, incurante del bruciore alla gola e alla lingua.
<sì, proprio così: dopo la visione ero così sfinito che sono finito a gambe all’aria!> gli dico tutto contento.
<sono felice per te, piccolo uomo, veramente> mi dice sedendosi sulla sedia. Mi accorgo che sul comodino c’è un vasetto molto grazioso, azzurro e lucido, ma stranamente semplice, con alcuni mughetti. Li osservo.
<vlad?> lo chiamo assaporando il dolce profumo che spandono nella stanza.
<sì?>.
<chi ha portati questi fiori?>.
<fiori?>.
<sì>.
<non lo so…>.
<io invece credo di sapere chi sia stato…>.
<chi, se posso saperlo…>.
<sai che i mughetti sono i fiori preferiti della tua principessa?>.


Che ne pensate?
 
Contacts  Top
view post Posted on 13/5/2014, 20:14     +1   -1
Avatar

Dea Athena

Group:
Member
Posts:
31,924
Reputation:
+379
Location:
il grande tempio

Status:


Penso ke diventa sempre più interssante, inoltre nel capitolo 10 il pensiero di Sigmund sulla sua vita fa un piccolo promemoria della storia ( curiosità, è stato casuale o voluto x fare un riassuntino indiretto ? ;) )....Mi è piaciuto il discorso fatto al re e la minuzia con cui hai curato tutto ciò ke circonda i personaggi...la descrizione accurata ke fai rende meglio l'idea del racconto, continua così ^^

P.S. ma Zaila si fa proprio desiderare ahahahhaah XD
 
Top
view post Posted on 14/5/2014, 17:52     +1   -1
Avatar

Aspirante Dea Athena

Group:
Member
Posts:
18,445
Reputation:
+759
Location:
Bassa Modenese

Status:


Sono contenta che hai aggiornato. Nel capitolo 10 fai un'accurata descrizione del paesaggio, delle persone, e tutto questo aiuta a comprendere meglio la storia. Il personaggio di Vlad mi incuriosisce sempre di più, e anche il fatto che Sig e Zaila possono entrare ognuno nei pensieri dell'altra è interessante.
Sono sicura che Sig la ritroverà prima o poi.
Alla prossima ^_^
 
Top
75 replies since 3/3/2014, 13:10   476 views
  Share