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IGLADHAS CHRONICLES, Un racconto che non va avanti...

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view post Posted on 3/3/2014, 13:10     +1   -1
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Mi dispiace rompere le scatole in questa maniera ma... come ho detto mi piace molto scrivere e ho cominciato due storie. Una di queste diciamo che l'ho abbandonata per andare avanti con l'altra. Mi piacerebbe andare avanti ma prima di continuare vorrei sentire cosa ne pensate, soprattutto perché sono sicura che risponderete con la massima sincerità. Ora posto il prologo... vi prego, ditemi che cosa ne pensate. Se è decente continuerò a postarla fino alla fine, altrimenti... ditemi dove sbaglio, che voglio migliorare! :x34hu9yk7.gif:
Grazie un milione in anticipo!!! :beautifu2nr9sl6gb0.gif:



Prologo
Quello che ricordo è sfocato e triste. Immensamente doloroso. Mi ricordo le fiamme, le grida, il fumo. La morte. E quelle persone che pensavano di fare tutto per una divinità crudele e sanguinaria. Mi ricordo le loro risate, le loro spade insanguinate. Mio padre cadere sul pavimento mentre una pozza di sangue gli si allargava attorno. Le grida di mia madre quando quel soldato le si avvicinò. Poi ricordo solo la rabbia e la disperazione che mi ha fatto uscire dal mio nascondiglio e prendere la spada che mio padre teneva in mano. La strinsi bene e colpii il soldato sul collo. Ma ormai era tardi. Potevo aver salvato una madre che poi non sarebbe più vissuta veramente. Non ero riuscito a salvare il mio coraggioso padre. Non ero riuscito a salvare il villaggio. Ma dopotutto avevo solo 5 anni. Non ero riuscito a fare nulla. Mi sentivo spento. Mia madre mi ha abbracciato sperando di ottenere una reazione nel figlio che aveva appena ucciso la sua prima persona. Ha tentato di riempire quel vuoto che la mia spensieratezza e ingenuità avevano lasciato. Sai quando sei piccolo e non vedi l’ora di diventare grande? Io lo sono diventato nei 15 minuti più tristi della mia vita. E maledissi le stelle per questo.
 
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view post Posted on 5/3/2014, 19:25     +1   -1
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Molto triste come anticipazione, anke se la stesura promette bene!
Ti dirò, ( opinione mia personale ) hai un bel modo di scrivere, mi piacerebbe leggere il seguito ;)
solo una cosa secondo me stona, un bimbo di soli 5 anni mi sembra troppo piccolo x poter essere collocato in quella dinamica,
....provare certe emozioni, sentirsi spento...x me se lo facevi più grandicello era meglio, ke ne pensi?
 
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view post Posted on 5/3/2014, 20:31     +1   -1
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Uhm, forse hai ragione, grazie mille per il consiglio! :x34hu9yk7.gif: Ora per il mio (ristretto XD) pubblico posto l primo capitolo, considerando che il bimbo sia un po' più grandicello e che ora abbia sui vent'anni...

P.s: grazie per i complimenti! :cappuccettovh5.gif: :ltj20831iz6.gif:





Capitolo 1: La mia vita
Sono passati ormai 12 anni da quell’incursione in cui sono diventato un adulto. Odio il fatto che lo sia diventato così in fretta. Mi occupo di mia madre che da anni è caduta in una specie di depressione. Mio padre e lei erano molto legati. La sua morte l’ha distrutta, come una malattia che ti uccide da dentro, corrodendoti. Io sono Sigmund, o Sid, come mi chiama mia madre. Lavoro in una bottega di un mercante di stoffe, a Vicnus, una delle più importanti città della mia terra. La terra dove viviamo si chiama Igladhash, in onore della divinità che l’ha creata. Questa divinità si dice abbia sconfitto i demoni che la abitavano e che dalla terra mischiata con il sangue dei demoni e il suo abbia creato gli uomini, dalla corteccia delle betulle gli elfi, dalla pietra i nani e dalla sabbia i tritoni. Dopo questo Igladhash creò dall’acqua una giovane e bellissima donna, Zulina, che poi prese in sposa. La capitale, infatti, ha il suo stesso nome. Ma si dice che un demone sia sopravvissuto per appropriarsi delle anime degli uomini. Per questo scopo utilizzava il corpo di un umano qualsiasi. Tutto questo capita ogni 100 anni. E fatalità quest’anno dovrà capitare. Chissà che sembianze prenderà, quante persone ucciderà, si chiedono gli uomini del villaggio. Quando sentivo queste stupidate andavo in bestia: “Ma che sparate?!” mi esce di bocca. “Nessuno è mai vissuto abbastanza per raccontarlo. Chi ce lo dice che forse è un modo subdolo e cretino della Setta per ottenere più seguaci e vittime sacrificali??”. Esattamente. Io penso che sia tutto uno scherzo. Ma quando vedo le loro facce serie mi rabbuio. Possibile che ci credessero? Così mia madre ha deciso di mandarmi in un’accademia militare. Per 3 mesi, prima che quello scellerato anno arrivasse. Li mi sono allenato e sono diventato forte, tanto da essere rilasciato prima dei tre mesi. Quando tornai alla capitale decisi di mettermi al lavoro per aiutare mia madre che nel frattempo peggiorava. Come prima ho detto, lavoro per un mercante. È stata la mia vicina di casa a consigliarmi quel posto. Dice che essendo un bel ragazzo, sicuramente le vendite sarebbero aumentate. Non avevo compreso le sue parole ma quando vedevo che le ragazze del posto (e addirittura del circondario) avevano una qualsiasi scusante per comprare un pezzo di stoffa o un ago, allora compresi. “Mi chiedo cosa trovino di bello in me quelle ragazze”, mi chiedevo spesso. Mi sono innamorato poche volte nella vita. Ma mi sono reso conto di quanto quegli amori fossero futili. Insensati. Alla fine amavano la voglia di essere amate e non me. Così finii per diventare freddo e distaccato, misterioso per certi lati e questo sembra far andare fuori di zucca le ragazze. Guardavano i miei pettorali scolpiti che si intravedevano dalla camicia sbottonata, speravano che io le aiutassi a prendere un rotolo di stoffa in alto o che mi chinassi per raccogliere qualcosa per osservare qualcosa di più interessante. Alcune fanno addirittura finta di svenire. Insomma, il mercante era così felice e ricco che un giorno mi diede una sacca di rune in più. Anch’io ero contento perché finalmente mia madre aveva ripreso il sorriso. Mi parlava e a volte rideva. Ma ho capito troppo tardi quello che stava succedendo. Mia madre aveva cominciato a sentire la morte al suo fianco, pronta a portarla da suo marito. Ecco perché era contenta. E quando si spense aveva un sorriso così raggiante che abbagliava. La mia vita non cambiò di una virgola. Le ragazze continuavano a farmi la corte, non avevo amici e i vecchi del villaggio continuavano a premere sul fatto che mi dovessi sposare. “E chi penserà poi alla mia famiglia se dovessi morire mentre proteggo il villaggio?? Verrà il momento adatto, che non è questo” rispondevo loro. Non sono mai stato un ragazzo bellicoso. Di certo non ero un santo ma nemmeno un vandalo. Aiutavo tutti, ero gentile ed introverso, cosa che alle donne del villaggio sembrava dare fastidio. Anele, una bassa e paffuta signora, mi adorava e spesso mi chiedeva se avessi già una fiamma. Quando scuotevo la testa, lei alzava lo sguardo al cielo mormorando:” Grande Zulina, aiutaci!” e allora scoppiavamo a ridere. Amavo quella dolce nonna. Mi arrivava allo stomaco, era tonda, con le guance rubiconde, gli occhi scuri e attenti, i capelli grigi e ricci, la pelle morbida e rugosa. La pelle, che in ogni umano è scura, cominciava a sbiadire. Gli uomini hanno la pelle color nocciola, in quanto creati dalla terra, gli elfi (che nessuno ha mai visto) si dice abbiano la pelle bianca come il latte, i nani hanno la pelle grigiastra e dura, i tritoni di quell’azzurrino che caratterizza la sabbia delle spiagge di Igladhash. Il nostro è un unico regno, dove però le popolazioni che lo abitano tendono a non creare villaggi misti. Gli elfi vivono sperduti nella grande foresta prima del mare, i nani sulle montagne a sud-ovest della capitale e noi umani abitavamo il territorio rimasto libero. Io sono sempre stato tentato di vedere un elfo, un nano… Ma questo, diciamo che mi è reso impossibile. Siamo governati da un gruppo di matti, che non ci stanno proprio di testa. Ogni volta che vedono qualcuno che non viaggia con carretto pieno di merci o con una famiglia a seguito era destinato a diventare un seguace di quella Setta. Adorano Igladhasch, e sperano che venga di nuovo sulla terra per eliminare tutti e tutto. Tranne loro. Che razza di esaltati. Insomma, quel fatidico anno arrivò. Senza che accadesse nulla. Poi mentre tutti abbassano la guardia cominciarono le disgrazie. E io ascolto tutto con inquietudine… Com’era possibile? No, non sta succedendo. No. Non di nuovo. Parecchi villaggi erano stati distrutti da incendi dopo che le persone erano state brutalmente uccise e squartate. Spesso si vedeva una figura nera percorrere i dintorni. E non sembrava né un demone né un uomo. Chissà… Nel frattempo ero stato chiamato all’accademia per essere inserito nell’esercito che avrebbe difeso la città. Pian piano i racconti si sono fatti strada in me e devo ammetterlo… Ho paura. Credo che non ce la faremo. Se quell’uomo ha un demone in sé… Nemmeno uno stregone ce la farebbe. Mi sento stupido a dar corda alla mia paura. Secondo me sono tutte coincidenze. SPERO che lo siano.
 
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view post Posted on 5/3/2014, 22:29     +1   -1




Premettendo che adoro questo genere di storie...

devo dire che il prologo e il 1° capitolo mi hanno incuriosita molto ^_^ . Il 1° capitolo descrive ciò che il personaggio pensa, ciò che prova e questa cosa mi piace :) .

Comunque... voglio leggere il seguito ^_^ :8bq0ytucy9.gif:
 
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view post Posted on 6/3/2014, 18:09     +1   -1
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Grazie mille Emy, già dopo due commenti mi sento pronta ad andare avanti a scrivere... Grazie mille a tutti, veramente! :2po6qslbg1.gif: :ltj20831iz6.gif: :cappuccettovh5.gif:





Capitolo 2: La mia paura
Eccomi qui in questo paesino a pochi chilometri di distanza da Vicnus. Sono qui per proteggerlo. Ma secondo me abbiamo poche speranze. Sono quasi tentato di prendere tutto e di disertare. Sarebbe troppo facile. Aspetto che venga il momento. Spero che venga presto. Mi sto allenando sotto la pioggia. Quando rientro mi sento male. L’agitazione e l’acqua mi hanno tirato un brutto tiro. Ho preso la febbre. E la notte dopo, mentre dormo, mi giungono le grida dei soldati e delle persone del villaggio. Mi alzo di scatto e prendo a correre verso il villaggio ma quando arrivo è troppo tardi. Ormai era tutto in fiamme, le persone distese a terra, sfigurate da degli artigli che devono essere più affilati di una spada. Negli occhi un’espressione di puro terrore. Mi aggiro per quelle strade che sanno di morte senza vedere niente. Senza sentire niente. Sembra che la morte abbia assorbito tutto lasciando lì solo l’ombra delle cose. All’improvviso sento un rumore. Prendo una spada che giace al suolo. Faccio un respiro profondo. Vedo un’ombra infondo al paese. Sento il terrore inchiodarmi sul posto. Sento freddo nonostante le fiamme che mi circondano. Per la prima volta sento la paura nella sua forma completa. Cerco di muovermi. Anche il minimo movimento mi farebbe bene, sapere che la paura non mi ha reso sua schiavo. Allora sbatto le palpebre. L’ombra non c’è più. Cado a terra. Il terrore mi aveva paralizzato. Cerco qualcuno che sia ancora vivo. Niente.
Il giorno dopo fui trasferito in un paesino lì vicino perché sanno che il mostro ha cambiato direzione. Sono l’unico sopravvissuto assieme agli ufficiali e alle cariche maggiori. Spero di non dover incontrare la bestia. Almeno non direttamente.
Sono all’esterno del villaggio quando sento le prime urla. Mi inchiodo come era successo il giorno prima. Le prime fiamme, sento ogni centimetro di pelle che viene squartato da quegli artigli. Poi un grido più acuto degli altri. E mi risveglio. Corro verso la fonte del grido. E quando vedo la persona che lo ha emesso rimango paralizzato.
È una ragazza bellissima. La pelle bianca e delicata, quella del viso è sporca di fuliggine e sangue, le guance striate dalle lacrime. Ha i polsi rossi di pelle viva e sangue, come le caviglie. Ha i capelli lunghi e ricci, blu oltremare. Gli occhi uno verde e uno azzurro.” Un e-elfo??”.
La guardo esterrefatto. “Che bella…”. Mi chino per aiutarla ad alzarla, in quanto rannicchiata a terra. Lei mi guarda spaventata. <non ti preoccupare…Non ti farò del male…>.
< Sei tu quello che si deve preoccupare…>.
Credo di svenire…Che voce melodiosa e inebriante. < Il mostro è ancora qui?>.
<non lo so…>.
<ti ha fatto del male?> le chiedo prendendole una mano, che lei ritira.
<no. Perché ti preoccupi di me, scusa?>.
<perché hai urlato…>. E che urlo.
<scusa se era acuto sai!> mi dice indignata.
<ma io…>.
<l’hai pensato!> dice spintonandomi.
<ehi, calma!> le dico, afferrandole i polsi.
<mi FAI MALE LASCIAMI!> mi grida.
Le mollo i polsi per poi prenderla in braccio. “Che leggera…”.
<lasciami cafone!> mi urla colpendomi il petto con dei pugni ben assestati.
<ok!> e la lascio cadere. Lei si regge alle mie spalle, arpionando la camicia.
<perché l’hai fatto? ...> sussurra affondando il viso sulla mia spalla. La stringo a me.
<vieni con me… Ti posso guarire…>.
<non posso…> mi dice stringendosi di più a me.
<perché?>.
<ti metterei in pericolo…>.
<ma cosa…?!>.
E proprio in quel momento lei prende a correre velocissima. È inutile che io provi a seguirla. È troppo veloce. Poco dopo arrivano i miei superiori e vedono me. Lo sfacelo. Il sangue viola della giovane elfa che mi sporca la camicia. Mi portano alla caserma a fare i bagagli. Ormai ero diventato il Cacciatore di demoni.
 
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view post Posted on 6/3/2014, 21:43     +1   -1
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Davvero bella la tua storia, mi piace davvero il tipo di ambientazione.
Anche il tuo modo di descrivere le sensazioni del protagonista è davvero reale. Le sue sensazioni sono nitide, vere. Scrivi davvero benissimo, sembra quasi di trovarsi di fianco al protagonista e di vedere e sentire tutto quello che vede e sente lui.
Mi ha incuriosito molto il personaggio dell'Elfa.
Continua la storia, è bellissima :)
 
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view post Posted on 7/3/2014, 15:10     +1   -1
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Grazie mille a tutti, sono veramente commossa e motivata ad andare avanti! Sono molto contenta che piaccia, soprattutto perché piace a me, ma la mia opinione non conta molto per la sottoscritta... :scimmietta:
Grazie mille!! :2po6qslbg1.gif:




Capitolo 3: Voglio sapere la verità
È da ormai 3 giorni che viaggio e che combatto e credo di avere buone possibilità contro il demone. Non si avvicina mai a me a chi mi sta attorno. Proteggo le donne e i bambini e questo è sufficiente. Le ragazze dei villaggi salvati vengono spesso a trovarmi. So cosa vogliono, ma io le lascio andare pure come sono partite. Loro non ne sono contente, ma io ho solo occhi per la giovane elfa. Una volta ho spiegato a una ragazza i miei sentimenti per la fanciulla sanguinante e lei mi ha riso in faccia, dicendo che gli elfi sono delle creature bellissime e che è normale innamorarsi di loro e che è più difficile amare una donna umana. “Certo, perché loro sono intelligenti rispetto a voi oche…” penso leggermente arrabbiato. La vedo spesso in sogno. Con il viso pulito, un sorriso stupendo, i capelli al vento, una leggera tunica che le cinge il corpo minuto, una corona di fiori tra i capelli. Credo di essermene innamorato. Penso al suo viso mentre mi preparo al combattimento. Me ne sto in una stalla con gli anziani, i bambini e le donne. Gli uomini che riescono a tenere testa al mostro. La sua fuga. Tutti vanno incontro alla loro famiglia, io mi dirigo all’esterno del villaggio. E lì la vedo. Per terra, tremante. Alza lo sguardo. Incontra il mio. Corre verso di me e mi abbraccia. Io la stringo. Mi sento a casa finalmente.

Quando ho visto il ragazzo di 4 giorni prima il mio cuore ha ritrovato un po’ di speranza. Mi sono fiondata su di lui con trasporto. Sento che anche lui è felice di vedermi. Adoro quel giovane così premuroso. Magari fossero tutti così. Alzo il viso e gli sfioro la guancia. Ha la pelle scura, i capelli neri e lucidi, gli occhi grandi e stranamente chiari. Azzurro ghiaccio. Ha un fisico perfetto e massiccio ma mani delicate, grandi e morbide che sembrano fatte per accarezzare. Mi sento bene tra le sue braccia, riesco a dimenticarmi tutto e tutti. Mi guarda sorridente e mi accarezza la guancia per scendere lungo il collo. Mi metto a piangere, stringendo quella mano calda. Lui mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici. <basta piangere … > mi sussurra. <come ti chiami? ... > gli chiedo, sospirando. <sigmund, tu? >. Mi stringe di più. Prendo coraggio. Non sono abituata a venir chiamata così. <zaila…> sussurro. <proprio un bel nome… Zaila> mi dice sorridendomi. Mi sento sciogliere. Arrossisco. Lui pure. <È ancora valida l’offerta dell’altra volta?> gli chiedo. Lui si illumina, aprendo un sorriso enorme. <ma certo!> mi dice, prendendomi in braccio. Quel ragazzo silenzioso e dal cuore d’ oro ha qualcosa di speciale. Ce ne vuole prima che io m’innamori ma lui…
 
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view post Posted on 7/3/2014, 18:52     +1   -1
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Molto dolce questo capitolo :wub:
Sigmund e Zaila; adesso sappiamo il nome dei nostri protagonisti (anche Zaila sarà protagonista vero? ^_^ )
Mi è piaciuta molto la descrizione fisica che hai fatto di Sigumund (pelle e capelli scuri, occhi azzurro ghiaccio), davvero un bel contrasto.
Alla prossima ;)
 
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view post Posted on 7/3/2014, 19:21     +1   -1
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Grazie mille narc, veramente! Sono contenta che ti piaccia Sigmund... per dirti, a mia mamma non piace molto... dice che è impossibile che un umano sia così. Inutile spiegarle che forse il mio è un racconto di fantasia, ma che si pretende da una mamma che non riesce a non dire la sua? * che si può pretendere?? NIENTE* Lo so che lei lo dice perché mi vuole bene eccetera eccetera, ma se in un libro c'è un personaggio vai dallo scrittore e glielo dici?? No, stai zitto e te lo tieni per te! Sarò esagerata ma i miei figlioli non li tocca nessuno! Oltre al fatto che ho creato così Zaila e Sigmund per creare un contrasto principalmente fisico... blabla... blabla bla... *continua con le sue farneticazioni* Sono felice che tu ti sia interessata a Zaila e sì, è una dei protagonisti! ;)
Ora posto il quarto capitolo... sperando che la storia continui ad emozionarvi! :x34hu9yk7.gif: :2n6fe9sxu9.gif:








Capitolo 4: La mia nuova vita
Da quando Zaila è entrata nella mia vita… Mi sembra di essere un altro. La sua è una presenza silenziosa che si mantiene nelle sue camere. Dopotutto è ancora ferita ed è meglio per lei se si riposa. Le porto i pasti a letto e rimango in camera con lei. Gli ufficiali continuano a spostarmi. E lei mi segue. Sembra contenta di questa situazione ma non posso dirlo visto che lei non mi parla mai. Spero solo però che non se ne vada. MAI.
Quel ragazzo mi fa sentire un po’ a disagio. Sarà perché non sono abituata a simile trattamento. Dopotutto la mia è stata un’infanzia difficile e poi… oh, è inutile starsene qui a piangersi addosso. È stata dolorosa e basta. Punto e fine. È tutto passato. Insomma lui mi viene sempre a trovare, si prende cura di me… e il minimo che riesco a fare è restituirgli ogni tanto un mezzo sorriso. Non sono abituata a questa vita ma posso giurarci: se non fosse per Sigmund io non sarei viva.
Questa sera non c’è stato nessun attacco. Quando torno nelle mie stanze la trovo seduta su una sedia della cucina. Sta leggendo. Lei alza lo sguardo e mi sorride. Arrossisco. <allora niente sangue oggi?> mi dice alzandosi e prendendomi la spada e il mantello dalle mani. Rimango allibito. Mi siedo a tavola mentre lei mi pone davanti una grossa bistecca e delle verdure. Osservo il piatto senza capire. <su mangia…Non crederai mica che lo abbia avvelenato vero?> mi dice con un leggero risolino. Mio dio cosa sta succedendo qui?! <ti devo parlare…> mi sussurra con apprensione. <scusami se in questi giorni non ti ho parlato ma non ci riuscivo…>.
<eri ferita posso capire…>
<non c’entra quello…>
<cosa è successo?!> le chiedo allarmato.
Lei sobbalza e si rannicchia su sé stessa.
<beh… ecco, volevo scusarmi per il mio comportamento… Diciamo che non volevo parlare, non me la sentito di affrontare tematiche tanto delicate… perché mi fanno male…> dice tutto d’un fiato.
<non devi scusarti…> le sussurro, prendendole le mani abbandonate sulla tavola davanti a lei. Lei alza lo sguardo. Le sorrido e gliele stringo. Poi lei si sporge e mi abbraccia. Singhiozza. <su, non piangere…>. <È tutto troppo bello… e sbagliato…>. Quell’ultimo aggettivo mi lascia basito. La sento inzuppare la mia camicia di lacrime. <basta piangere per favore… Ti prego… Mi fa male…>. Lei si stringe di più a me. Io mi alzo e vado dal suo lato del tavolo. Mi siedo al suo posto e lei mi si siede in braccio. <va meglio? >. Lei annuisce e si asciuga gli occhi. Le bacio le guance umide mentre queste diventano rosse e calde. Si lascia coccolare, accarezzare le braccia, i fianchi, le cosce lasciate dolcemente scoperte dalla camicia da notte. Lei freme sotto il mio tocco caldo. Mi ferma la mano. La stringe. Mi guarda con occhi tristi ma un morbido sorriso le illumina il volto. <mi sembra di conoscerti da una vita…>. Si è chinata su di me o sbaglio? <mi fai sentire a mio agio in posti in cui io mi sarei sempre sognata di entrare… Mi fai ridere dentro, gioire, ogni volta che ti vedo sono attraversata di brividi di contentezza… Non vorrei mai andarmene…>. Inclina la testa di lato e… mi guarda. I suoi occhi si riempiono di lacrime. Leggo nel loro profondo un desiderio. Sembra lo sguardo degli schiavi o dei condannati a morte… Si alza e si chiude in camera. Se prima mi piaceva avere al mio fianco quella discreta presenza… Adesso mi piace ancora di più. Non pensatemi come un pervertito. Io ho solo bisogno di qualcuno di fragile e veramente bisognoso d’aiuto. Ho bisogno di lei. Ho bisogno di Zaila.

Perché nei discorsi tra le virgolette mi toglie le lettere maiuscole?! Accidenti, sembro analfabeta! :hhhuq8.gif: :ltj20761oh2.gif:
 
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view post Posted on 7/3/2014, 20:14     +1   -1
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Complimenti, mi sono letto tutto in blocco, è molto avvincente e coinvolgente ^^
hai un ottimo modo di descrivere le situazioni con un okkio di riguardo x i dettagli :) Zaila e Sid, ci vorrebbe un bel disegno dei protagonisti, farebbe da cornice al tuo bellissimo racconto! Continua così ^^...x il tuo problemino, hai già provato a modificare il post?
 
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view post Posted on 7/3/2014, 20:24     +1   -1
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Sto facendo ancora i miei calcoli soprattutto perché ultimamente è la scuola a dettar legge... Non mi piace fisica e quindi ho deciso di fare quei calcoli prima... comunque credo che l'età rimarrà quella... cambierò i sentimenti del bimbo :1136oq4ny3.gif:
Ci credi se ti dico che sto provando a disegnarli ma non quando finisco mi viene da bruciare il tutto? Voglio farli in stile realistico e proprio non mi viene... prima o poi capita che smadonno... se volete posto anche il 5° capitolo! :x34hu9yk7.gif:


P.S: durante le vacanze di Pasqua farò il disegno ma prima devo imparare a postare le immagini... :geminilol: :scimmietta:

Senza "non" tra "ma e "quando" :scimmietta: :scimmietta: :scimmietta:
 
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view post Posted on 7/3/2014, 20:34     +1   -1
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ahahahah ok allora attendiamo le news ;)

P.S. x postare le immagini ci sono un sacco di portali online, tipo TinyPic o ImageShack....io ti consiglio questo > qui <
 
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view post Posted on 7/3/2014, 21:16     +1   -1
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Sì, anche a me piacerebbe vedere il disegno dei protagonisti :1136oq4ny3.gif:
In questo capitolo il rapporto tra Sigmund e Zaila, si è fatto più intimo e i due cominciano piano piano a conoscersi.
Però Zaila deve avere un passato molto triste, visto il suo comportamento.
Aggiorna, sta diventando sempre più interessante.
 
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view post Posted on 8/3/2014, 13:31     +1   -1
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CITAZIONE (narc @ 7/3/2014, 21:16) 
Aggiorna, sta diventando sempre più interessante.

:lol: non posso non quotare ^^ aspettiamo il seguito!!!!
 
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follettina<3
view post Posted on 8/3/2014, 14:19     +1   -1




CITAZIONE (narc @ 7/3/2014, 21:16) 
Però Zaila deve avere un passato molto triste, visto il suo comportamento.

Infatti :rolleyes: e sono curiosa di conoscere la sua storia ... ^_^

Comunque anch'io ti faccio i complimenti, la storia si fa sempre più avvincente e soprattutto romantica :lol: :4e5dd44awp7.gif:

Aspetto anch'io il seguito :wbphledw2.gif: ;)
 
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