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Haibutsu Kishaku

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Earl Raziel Belmont
view post Posted on 31/3/2012, 21:57     +1   -1




La modernità inizia in Giappone nel 1868 con il Periodo Meiji che incise profondamente nella cultura e nelle tradizioni di questo paese. Tale periodo fu avviato dalla minaccia militare statunitense provocata dal commodoro Matthew Calbraith Perry (1794-1858) il quale si affacciò nel 1853 con quelle che venivano indicate come navi nere (Kurofune) nella baia di Uraga imponendo al Giappone la riapertura dei suoi porti ai commerci con l'Occidente. A seguito di questo evento il Giappone abolì il bakufu (Edo bakufu, Shogunato) riconsegnando il potere direttamente nelle mani dell'Imperatore, cancellò la suddivisione in caste ivi compresa quella dei samurai e aprì definitivamente all'Occidente e alla sua cultura.
Anche le scuole religiose risentirono profondamente dei cambiamenti apportati da questa Era ad incominciare proprio dal Buddhismo che vide ridursi drasticamente l'attenzione dello Stato nei suoi confronti. Il Periodo Meiji è infatti caratterizzato dalla mobilitazione della nazione giapponese sotto l'autorita dell'Imperatore e quindi si fonda su una forte priorità nei confronti dell'antica fede nazionale scintoista che vedeva proprio nell'Imperatore oltre che il suo rappresentante anche la manifestazione terrena della divinita (kami) Amaterasu (dea del Sole), tutto ciò a discapito del Buddhismo. La proclamazione dello Scintoismo come religione di stato (Kokka Shintō) e la perdità dei favori governativi, nonché la dichiarata separazione tra le due fedi religiose (shinbutsu bunri) provocò un generale disorientamento nelle scuole buddhiste anche se a livello della popolazione non incise profondamente nel sincretismo da sempre diffuso tra i giapponesi di accompagnare la fede scintoista con le credenze buddhiste. Tuttavia i cittadini giapponesi furono obbligati a registrarsi presso i templi locali scintoisti i cui sacerdoti erano nominati tali dal Governo imperiale. Tutto ciò finì per provocare una vera e propria persecuzione del Buddhismo (haibutsu kishaku, Cancellare il Buddhismo e distruggere Shākyamuni) da parte del Governo che provocò la chiusura di oltre quarantamila templi buddhisti, la riduzione forzata allo stato laicale di migliaia di monaci e la cancellazione di qualsiasi presenza buddhista all'interno dei santuari scintoisti. Questo fino al 1871 quando dopo alcune sanguinose ribellioni da parte della popolazione, soprattutto contadina, a difesa dei monaci buddhisti e dopo il conseguenziale intervento dell'esercito imperiale, il Governo decise di trovare un accordo con la comunità buddhista giapponese.
Accordo che fu all'origine anche della totale acquiscenza delle scuole buddhiste nei confronti del Governo durante i processi e le successive condanne a morte per "Alto tradimento" che coinvolse alcuni monaci buddhisti anarco-socialisti, come Uchiyama Gudō, nei primi anni del XX secolo. Superate queste gravi crisi, il Buddhismo giapponese dovette confrontarsi con le missioni cristiane che si andavano diffondendo lungo il paese correlandosi alla sua occidentalizzazione. Questo confronto contribuì alla nascita di associazioni laicali buddhiste e alla promozione organizzata di attività caritatevoli, peraltro già presenti nei templi fin dalla fondazione di questa religione.
 
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Maria Renard
view post Posted on 2/4/2012, 16:55     +1   -1




Troppo complicato per me, sono più preparata sull'epoca feudale del Seicento, o sui tre primi sovrani di Tokugawa, che stabilirono un saldo dominio sul Giappone che durò pe due secoli e mezzo, finché non fu travolta, appunto, nel 1868... credo ... spero di essermi ricordata bene.
 
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1 replies since 31/3/2012, 21:57   19 views
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