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Ishin Shishi

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Trevor Belmont
view post Posted on 12/7/2011, 00:28     +1   -1




Gli Ishin Shishi (lett. "fanatici della restaurazione") erano i samurai imperialisti che di fatto provocarono l’inizio della nuova era, la restaurazione Meiji (Meiji Ishin). Non erano un gruppo unitario, tra loro vi erano sia gli accesi sostenitori del movimento Sonno Joi (anti-occidentale) sia i progressisti sostenitori di una politica di apertura e modernizzazione sull’esempio occidentale (così come tra gli alleati del Bakufu). La maggior parte di loro erano giovani samurai di basso rango, provenienti principalmente dai feudi di Choshu e Satsuma ma anche dai loro alleati di Hizen e Tosa.
Erano quasi tutti giovani tra i 18 e 35 anni (cosa che li rese tanto popolari nei romanzi) e molto poveri; tra loro vi erano anche civili, spesso i capovillaggio di piccoli paesi, che avevano particolare risentimento per il Governo: soprattutto tra gli Ishin Shishi del feudo di Satsuma era diffuso un forte sentimento di vendetta contro i soprusi del Bakufu, che si rifletteva nelle loro azioni spesso avventate e violentemente crudeli; un esempio su tutti il tentato incendio notturno dell’intera città di Kyoto (sventato all’ultimo istante dalla polizia governativa, gli Shinsen-gumi) che avrebbe causato la morte di gran parte della popolazione civile oltre che la distruzione della città.

Molti di loro morirono giovani nella sanguinosa guerra di Boshin, ma quelli che sopravvissero vennero ricompensati con posti di rilievo all’interno del nuovo governo Meiji. Gli Ishin Shishi era separati in due fazioni: politici e radicali.

I politici tentavano di conquistare i posti di potere all’interno delle proprie provincie, come Saigo Takamori. Affiancati a loro c’erano quasi sempre gruppi di fedelissimi imperialisti molto esperti nel combattimento, che si occupavano di proteggere il politico ad ogni costo. I radicali invece si occupavano di scardinare il governo con attentati terroristici, come l’assassinio del ministro Ii Naosuke.

Agli occhi degli occidentali erano questi gruppi terroristici ad avere il maggior potere, ma la rivoluzione fu portata in atto soprattutto grazie ai politici. Nel 1865 il pupillo del filosofo ultranazionalista Yoshida Shoin , giustiziato dal Bakufu, prese il controllo del feudo di Choshu. La debolezza del governo, che non fu in grado di sopprimere la rivolta, divenne allora evidente.
Infatti durante gli scontri gli Ishin Shishi riuscirono a impedire il passaggio nello stretto di Shimonoseki facendo fuoco sopra una nave britannica; l’incidente provocò una guerra non dichiarata dell’Inghilterra contro la provincia di Shimonoseki, che fu presa ed occupata; anche il capoluogo della provincia di Satsuma, Kagoshima, fu attaccata dagli inglesi in risposta all’attentato. Il Bakufu chiese allora aiuto alle altre provincie contro Choshu, compresa Satsuma: quando Satsuma, in un secondo momento, si rifiut� di aiutare il governo, gli eventi precipitarono. Il culmine della lotta degli Ishin Shishi fu durante la guerra di Boshin, che si concluse con la vittoria di questi e la restaurazione del potere imperiale. Accanto agli eserciti regolari di ogni feudo rivoltoso, la parte del leone la fecero gli Ishin Shishi "irregolari" di Choshu, gli squadroni Shogi-tai.

La particolarità di questi gruppi era il fatto di esser formati soltanto in piccola parte di samurai (circa il 25%): il resto erano provenienti da varie classi, perlopiù poverissime, spesso contadini.Nonostante ciò, riuscirono a fronteggiare e sbaragliare le forze armate del Bakufu. Gli Shogi-tai vennero formati e personalmente reclutati da Takasugi Shinsaku, che comandava personalmente la squadra Kihei-tai. Takasugi Shinsaku, noto per essere un artista ribelle e un poeta, morì giovanissimo a causa della tubercolosi, aggravatasi a causa delle battaglie; prenderà allora il comando della squadra Kihei-tai il suo amico e compatriota Yamagata Aritomo, che diverrà poi il primo ministro del nuovo governo Meiji.

Tra gli Ishin Shishi erano famosi i quattro leggendari Hitokiri (lett. "tagliatori di uomini") , considerati generalmente invincibili per le loro straordinarie capacità, conosciuti anche come "I Quattro Macellai" o "Il Giudizio Divino contro i nemici della Restaurazione" (infatti "Ten-chu" "giudizio divino", era il loro grido di battaglia). Tre dei loro nomi sono noti: Kawakami Gensai, Tanaka Shimbe e Izo Okada; sul quarto non ci sono certezze. Sembra fossero tutti sotto il diretto comando di Takechi Hanpeita, leader degli imperialisti del feudo di Tosa
 
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